Proroga e rafforzamento degli incentivi del Piano Transizione 4.0: credito d’imposta beni materiali e immateriali 4.0, beni materiali generici, ricerca & sviluppo e innovazione, nonché Formazione 4.0.
È quanto emerge dal Documento Programmatico di Bilancio – DPB inviato alla Commissione UE, che anticipa le misure del disegno di legge di Bilancio 2021. Nello specifico, dovrebbero aumentare le aliquote agevolative e i massimali di spesa. Potrebbe, inoltre, ridursi il periodo di compensazione in F24 ed essere introdotta l’opzione della cessione dei crediti d’imposta.
Il Piano Transizione 4.0 verrà esteso al 2021 e rimodulato.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0
Supporta e incentiva le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Per l’acquisto macchinari nuovi, attualmente è pari al 6%, fino a un tetto di 2 milioni di euro: in manovra potrebbe arrivare al 10% per imprese entro un determinato limite di fatturato, e salire ulteriormente per gli investimenti legati allo smart working.
L’acquisto di macchinari digitali 4.0, ora agevolato al 40% fino a 2,5 milioni di euro, e al 20% da 2,5 a 10 milioni di euro, dovrebbe essere rimodulato come segue:
– credito al 40% fino a 4 milioni di euro, per l’anno 2021, nel 2022 si ritornerà ai livelli attuali.
– al 20% da 4 a 10 milioni, nel 2022 si ritornerà ai livelli attuali.
– nuova agevolazione al 10% fino a 20 milioni di euro sia per il 2021 che per il 2022.
Infine, il credito d’imposta al 15% fino a 700mila euro per i software 4.0 potrebbe salire al 20% fino a un investimento di 1 milione di euro.
Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
Stimola la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e favorire i processi di transizione digitale, economia circolare e sostenibilità ambientale.
Il credito d’imposta del 12% fino a un tetto di 3 milioni di euro per ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico salirebbe al 20% con un massimale dai 3 ai 5 milioni di euro.
L’aliquota del 6% nel limite massimo di 1,5 milioni di euro per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, che sale al 10% per l’innovazione 4.0, sarebbe portato rispettivamente al 10 e al 15%, raddoppiando in entrambi i casi il tetto di spesa a 3 milioni di euro.
Credito d’imposta Formazione 4.0
Stimolare gli investimenti nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Al momento è pari al 30, 40 o 50%, a seconda delle dimensioni dell’impresa, con tetti a 250mila euro per le medie e le grandi, e a 300mila euro per le piccole imprese.
Qui, l’ipotesi non è un incremento dell’aliquota, ma un’estensione delle spese a cui poter applicare l’agevolazione.
Potrebbero esserci novità anche in materia di periodo di applicazione dei crediti d’imposta: non solo una proroga a tutto il 2021, ma un periodo più lungo.